Lettere dal confine orientale
E’stato pubblicato nell’ottobre 2018 dalle Edizioni Parallelo 45 di Piacenza il mio secondo romanzo: “Lettere dal confine Orientale”
C’è un luogo e un periodo storico di cui, per decenni, non si è parlato. Per ragioni storiche
e politiche. Un silenzio pesante ha privato gli istriani di un giusto giudizio.
Con una storia di fantasia ho cercato di offrire un piccolo contributo raccontando la vicenda
di una profuga istriana e del suo viaggio di ricerca delle proprie radici.
La storia è ambientata in un piccolo centro della pianura padana tra le province di Bologna e Ferrara in un luogo di fantasia chiamato Bondèna. Il tempo della narrazione è quello della fine degli anni novanta. Il personaggio principale è Eleonora Furlan, adottata ancora neonata da una famiglia di Trieste. Tutta la storia ruota attorno ad una locanda e alla vita di questa donna. All’età di cinquant’anni la protagonista riceve una notizia inaspettata che la riporta alla ricerca dei suoi veri genitori, prima nell’attuale Slovenia e poi a Pola in Croazia.
La narrazione segue un filo doppio. Il principale riguarda il viaggio di questa donna sulle tracce dei genitori mai conosciuti. Soprattutto cuore pulsante del romanzo è la vicenda drammatica legata alla scomparsa della madre, con la quale ho tentato di aprire uno squarcio sulla fine di molti istriani, prima ancora che la diaspora producesse la loro dispersione e frammentazione. In parallelo, le vicende ruotano attorno alla locanda gestita dalla Furlan e da alcune figure di contorno, personaggi naif che trasformano un luogo anonimo nel cuore della pianura padana in una piccola comunità che esprime calore, riparo e sorriso. La storia d’amore tra Eleonora e Michele Brambati, sarà un filo invisibile ma continuo che attraverserà la vita della donna accompagnandola per molti anni.
Il romanzo prende spunto da una situazione storica, cioè la diaspora giuliano dalmata, tuttavia la vicenda narrata è completamente di fantasia. I dati, i numeri relativi alla diaspora delle popolazioni istriane, la strage di Vergarolla, il campo di prigionia di Borovnica citati nel romanzo, sono fatti storici realmente accaduti.
Il titolo del romanzo è un chiaro riferimento alle lettere d’amore, trovate casualmente dopo moltissimi anni e mai spedite, che testimoniano la forza di una relazione mai veramente interrotta, nonostante alcuni strappi dolorosi che, la vita o le vicende storiche, sovente impongono.
Gli ultimi due capitoli cercano di ricostruire quanto è avvenuto realmente alla madre della protagonista e, nel contempo, offrono uno sguardo sugli effetti della diaspora nelle vite di chi ha dovuto lasciare la propria casa e i propri affetti.