IL VENTO DELLA RIVOLTA
Dalla sconcertante vicenda di SAMMAN ABBAS, la giovane uccisa a Novellara dalla sua stessa famiglia, alla PROTESTA delle giovani iraniane, si è costruito un filo invisibile di rivolte che rappresentano, si spera, la fine di un mondo, che ha costruito la propria identità su precetti religiosi. Il pensiero libero è ostacolato perché impedisce il controllo delle generazioni che sono il futuro di tutti quei paesi che fondano la propria identità sulla negazione dello SVILUPPO della persona umana.
Come può un paese costruire le proprie generazioni sul silenzio, sull’obbedienza a dei precetti religiosi che impediscono il pensiero, lo rendono prigioniero di mura altissime costruite con la persuasione che il mondo oltre sia un giardino fiorito nel quale il sacrificio di questa vita verrà ripagato. Un’illusione FANTASTICA utile solamente a controllare, attraverso la religione, le masse che altrimenti potrebbero vivere una vita piena e soddisfacente.
Il rapporto con il credo religioso, di qualunque religione si tratti, dovrebbe essere a qualsiasi latitudine dell’orbo terraqueo, un rapporto INTIMO, prezioso, sostenuto da una preghiera che è conforto e sostegno dell’essere umano. Nello stesso tempo il credente non dovrebbe mai perdere il controllo della propria esistenza, non usare la religione per sottomettere gli altri, per ergersi a supremo controllore e giudice della vita degli altri. La religione non è SOPRAFFAZIONE, non è arbitrio, non si può instillare il terrore della vendetta di un Dio che punisce. Se Dio è amore vuole che l’essere umano viva una vita piena e serena rispettando gli altri esseri umani, non soffocando le loro esistenze costringendoli a scegliere un uomo imposto, come nel caso della ragazza pakistana.
La rivolta delle giovani iraniane e del popolo che comincia finalmente a comprendere qual è la vera RIVOLUZIONE. Tenere un popolo sotto scacco attraverso l’ILLUSIONE è UN REATO che andrebbe punito. Lo sviluppo della persona umana, in tutte le sue preziose qualità è l’UNICA legge che vale. E le sofferenze di queste donne e del popolo arabo non sono il frutto dei messaggi fuorvianti di un Occidente malato, ma il prodotto di un pensiero intelligente per troppo tempo soffocato.
Inoltre l’uso distorto del pensiero religioso è un aggravante. Lo stesso TAHAR BEN JELLOUM scrittore e saggista marocchino ha scritto:
” Nell‘ISLAM non esistono costrizioni. Nessuno ha il diritto di obbligarvi a dire preghiere, né Dio né vostro Padre. Quindi siete liberi pensateci; la cosa fondamentale è non rubare, non mentire e non picchiare chi è debole e chi è malato, non tradire, non calunniare chi non ha fatto nulla, non maltrattare i propri genitori e non commettere ingiustizie.”
Si deduce che l’imperativo MORALE è proprio dell’essere umano in quanto tale, non determinato dal credo religioso. Il vento della libertà scuote il mondo e la solidarietà verso le donne iraniane è la colonna invisibile che fortifica le loro rivolte.