La storia di Chiara
Oggi giornata contro la violenza sulle donne merita un po’ d’attenzione la storia di Chiara Insidioso Monda, massacrata dal fidanzato e ridotta in fin di vita. Ora Chiara si trova su un letto d’ospedale da due anni, in coma vegetativo a soli 19 anni, e la sua vita piena di promesse e aspettative, si riduce ad una quantità di sguardi rivolti ad una finestra di un ospedale della capitale, senza capire più chi sia e cosa le sia accaduto.
Una storia tremenda quella di Chiara, un monito per tutte le donne e gli uomini a rispettare la vita e la dignità della donna in ogni latitudine del mondo. Il risvolto ancora più amaro di tutta la vicenda è che il suo fidanzato dopo aver ricevuto una condanna a venti anni nel primo grado di giudizio, ora in secondo grado ha ottenuto una riduzione della pena a sedici anni di reclusione. Incredibile.
La vita di Chiara è diventata una lotta quotidiana per piccole conquiste, intercettare i movimenti della mano del padre, tentare un abbozzo di sorriso. La sua è una condanna a rimanere su quel letto tutta la vita. Non esiste condanna peggiore che spegnere le aspettative di vita di una persona, la sua evoluzione, e allora bisogna parlare, parlare e ancora di più.
Compito principale è insegnare alle madri per prime che i loro figli non sono dei principi , dei narcisi, degli uomini mai cresciuti che possono permettersi di trattare le loro donne come animali, ma che nascono dal ventre di una donna e lo stesso rispetto che nutrono nei confronti della madre, deve essere mantenuto tutta la vita nei confronti delle colleghe di lavoro, delle amiche, delle fidanzate, delle mogli, delle amiche di una notte.
Queste parole che sembrano nude e crude e forse urticanti, esprimono tutta la RABBIA per la condizione di molte donne che subiscono in silenzio per non perdere il posto di lavoro, il posto nella società o per non perdere magari i figli in una lotta senza fine con il partner.
Sono parole senza filtri, senza mediazione, senza necessità di nutrire questo pezzo di citazioni famose. L’unica citazione che mi sento di fare è prendere esempio da questa storia, che è la punta di un iceberg di una società che lentamente muore senza neanche accorgersene.