Ciò che la filosofia potrebbe fare per il nostro futuro
La filosofia può rivestire, a mio avviso, un ruolo centrale e primario nel delineare valori, prospettive dell’io, salvaguardia del pensiero e della pluralità dei pensieri. La multiforme valenza delle discipline filosofiche può trovare applicazione in svariati campi della vita sociale e politica offrendo tesi suggestive e modalità di confronto nelle quali l’uomo disorientato e tormentato da problemi e aspettative deluse, può trovare conforto e appiglio.
Il linguaggio, il metodo scientifico, il rapporto con la religione o le religioni, il valore dell’uomo e della conoscenza, il senso dello Stato, il rapporto tra morale e politica, il valore della società e il valore del singolo, l’uomo e il rapporto con l’arte sono i pilastri della conoscenza filosofica sui quali l’uomo si è interrogato da sempre. Il punto focale è che la società attuale è impoverita, svuotata dei valori essenziali ma invece agglomerato di violenza, sopraffazione, illecito uso di beni pubblici, indifferenza nei confronti dell’altro, ha bisogno di ritrovare nella filosofia quella luce in fondo al tunnel che ora non è altro che un debole lumino, nel buio della conoscenza.
L’uomo e la donna focalizzati sulla crescita individuale, l’egoismo, il principio del piacere immediato e breve come supremo indirizzo di vita, e una certa bulimia nella ricerca spasmodica della quantità dei rapporti piuttosto che della qualità, nell’obiettivo sempre più chiaro di evitare la solitudine vista come senso di sconfitta, non come ricerca interiore. La ricchezza apparente come faro delle proprie aspettative, la crescita culturale come ricerca inutile, destinata al fallimento solamente perché dotata di disvalore secondo una parte della società civile e politica, che considera ancora i soldi destinati alla cultura come non aventi un valore, quando invece sono il perno di un paese che ama definirsi culla della civiltà.
Interrogarsi sul valore dell’individuo e delle sue scelte in materia etica è il compito di ogni uomo pensante, non importa quale sia il suo lavoro o il suo titolo di studio, perché la dignità del pensiero è patrimonio di tutti gli uomini. Non è la religione, né la morale bigotta, né l’ipocrisia che fa crescere un paese ma l’interrogarsi sulle tematiche delicate, come fine-vita, malattia, sessualità e modelli di governo basati sulla vera giustizia, confrontandosi per costruire un futuro ricco di modelli di pensiero avanzati. Infine usare la tecnologia, l’informatica e i progressi scientifici per andare incontro all’uomo e ritrovare così la luce della conoscenza.